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Sintesi degli interventi di Alvaro de Orleans-Borbon
Nella lista del Volo a Vela 2002-2004

NAVIGAZIONE

 


Date: Thu, 26 Sep 2002 11:55:59 -0400
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Re: ATTENZIONE - Sorvolo Parco Gran Paradiso - Definitivamente vietato

- Volo a Vela -

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URGENTE

Cari amici:

se ho ben capito, il pilota è stato assolto, ma il giudice avrebbe stabilito che anche gli alianti sono velivoli, in difformità rispetto alle definizioni indicate nella legge (Navigazione aerea) del 1925.
Alla luce della posta in gioco (libertà di sorvolo di TUTTI i parchi italiani, se è vero che tale sentenza interpreterebbe la legge quadro sulle aree protette del 1991) mi permetto di chiedere che la FIVV, che ha già raccolto fondi per questo scopo, interpelli al più presto (per non far decorrere
eventuali termini) un avvocato "robusto" onde valutare l'opportunità di appellare tale sentenza, ed evitare l'eventuale precedente da essa rappresentata, straordinariamente negativo per il volo a vela italiano. Da verificare, tra l'altro, è la procedura con la quale, in sede processuale, sarebbe stato verificato il danno arrecato alla fauna. Una mia precedente esperienza in merito mi ha permesso di riscontrare la potenziale fragilità di simili affermazioni, una volta sottoposta all'esame di esperti
indipendenti di riconosciuta competenza. Peraltro, la stessa mancanza di una quota massima dell'area proibita, il che farebbe presumere che eventuali sorvoli aerei di linea sarebbero
altrettanto perseguibili (Ci sono stati? Possiamo documentarli?), farebbe pensare ad un certo pressapochismo, usualmente foriero di errori procedurali chiaramente opponibili da un buon legale che esamini con attenzione il tutto. Forza, non perdiamoci d'animo in base alle sole affermazioni scritte di una parte chiaramente avversa ai nostri interessi, e che vorrebbe farci credere che la questione è definitivamente sancita!
Spero che la FIVV risponda presto a questa mia richiesta.


Un caro saluto, Alvaro

 


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Date: Fri, 27 Sep 2002 09:32:09 -0400
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Sorvolo parchi

- Volo a Vela -

Ho letto un po' di corsa la legge sulle aree protette del 1991,e ho visto (art. 31) che sono ivi istituiti i Parchi Nazionali:

- del Gran Sasso e dei Monti della Laga
- della Maiella

Qualcuno sa se qual'è la loro estensione e se è effettivamente operante un divieto di sorvolo su questi parchi?

Grazie, Alvaro

 

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Date: Fri, 27 Sep 2002 12:29:24 -0400
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Re: "regime autorizzativo"

- Volo a Vela -

 

Message text written by Riccardo Di Bartolomeo […]

…prevenire é meglio che essere denunciati...

Nello statuto del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è previsto uno strumento che si chiama "regime autorizzativo" creato appositamente per eventuali interventi sul territorio.
Credo che si possa coordinare una richiesta fatta dalla FIVV e portata avanti dal club federato locale... Le modalità sono ben specificate. Questo strumento si usa quando un imprenditore decide di investire qualche milione di euro in attività con qualche minimo impatto ambientale, si, un
po' di più di qualche centinaio di alianti che volano...Alberghi impianti di risalita, strade di accesso, linee elettriche per alimentarli, fognature, producendo liquami che si perdono nelle falde,
immondizie, inquinamento atmosferico.
Una minima possibilità che il nostro sport sia AUTORIZZATO sui parchi io francamente la vedo.
Parliamo con il can che dorme, o lo lasciamo dormire? che ne pensate?…

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Molte grazie Riccardo, e molto interessante! Però non ho ancora capito se oggi sia permesso o proibito volare sul Gran Sasso e sulla Maiella, se non lo fosse dove siano i confini, e questa domanda non è oziosa perché le sanzioni previste dalla legge sono di sei mesi di arresto, oppure multa da 100 a 12,500 euro e la possibile confisca del mezzo! Circa il regime di autorizzazione in deroga, non potendo il volo a vela offrire nulla di sostanziale come creazione di posti di lavoro, ecc., la strada che percorrerei, per dare una scusa valida per l'autorizzazione, potrebbe essere quella della collaborazione scientifica. Ad esempio, con i GPS possiamo, in caso di avvistamento di un uccello, magari un rapace, segnare col marker il posto ed il luogo, e, col tempo, scaricando i dati in un server comune, creare un database degli avvistamenti, eventualmente riportabili come "nuvole di punti" che magari si spostano con le stagioni. Per fare ciò avremmo bisogno di

- una copertura istituzionale (la FIVV?), e di
- una copertura scientifica, un professore universitario o simile,

per presentare un programma che autorizzi i volovelisti che s'impegnassero a fornire tali dati a volare nelle aree protette.

Un caro saluto, Alvaro

 

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Sender: VoloaVela@Fly-Net.org
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Fw: R: ancora sulla caccia

- Volo a Vela -

Message text written by "Alvise Foscolo" [….]

…Penso che il processo sia esattamente eguale a quello che ti impedisce oggi di pensare al tentativo di fare 500 chilometri con il K 6. Eppure qualcuno li faceva…

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Alvise menziona un tema che mi affiora spesso e che ancora non ho capito/risolto con soddisfazione. Mi ricordo i Pronzati, Brigliadori ed altri, che con i loro M100 partivano da Rieti ed arrivavano fino allo Ionio. Perché oggi con i Discus & C si arriva molto meno lontano? E' la paura di rompere alianti più costosi e meno facili da atterrare fuori campo? O è la pigrizia? Oppure un minor senso di avventura? Commenti, spiegazioni? Magari da coloro che questi magnifici voli
li facevano? (Mi ricordo il fascino (1970!) dei racconti di Attilio: "a Potenza la strada di cumuli si divideva, un braccio in Puglia, l'altro in Calabria...")

Alvaro

 

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Date: Mon, 15 Sep 2003 04:46:42 -0400
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: RE: Volo in dinamica di Sandro Montemaggi
To: Giancarlo Bresciani <giancabr@tin.it>

Message text written by Giancarlo Bresciani [….]

Sul sito:

http://www.yankee-yankee.com/

digitando su "biblioteca" (frame di sinistra), poi su "Borgo San Lorenzo" si accede all'indice dove si trova (primo in alto), l'accesso alla descrizione, da me commentata ed illustrata del "pazzo" volo in dinamica che Sandro ha fatto il 30 agosto scorso e che ha intitolato "Vento forte, sole, costone". Spero sia sufficientemente esaudiente... Buona lettura!

Cordiali saluti

Giancarlo Bresciani

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Magnifico!!

Trovi un archivio di carte meteo, ecc. in:

http://www.wetterzentrale.de

Fammi sapere se ha funzionato.

Un caro saluto, Alvaro

 

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Date: Tue, 23 Sep 2003 09:27:07 -0400
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Pre-declaring - just a game of chance ?

- Volo a Vela -

Il delegato austriaco per l'IGC, Herber Pirker, compara la dichiarazione pre-volo ad una lotteria.
Alvaro

 

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Date: Wed, 12 Nov 2003 20:23:18 -0500
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Transponder S e TCAS

- Volo a Vela -


Capisco che dover montare per decreto un transponder tipo A/C per poi doverlo sostituire poco dopo con un tipo S è una &@%%$, ma mi sembra che i veri problemi verranno dopo, col trasponder "S". Premetto che non ne so molto, e spero quindi che qualcuno mi corregga,
ma lo scenario che si prospetta potrebbe essere qualcosa del genere: A maggio 2005 un aliante termica su Cascia, a 2400 m QFE Rieti, con un bel transponder "S" acceso.Passa, alla stessa quota, l'elicottero del big di turno, diciamo un Merloni che dalle Marche va a trovare un politico a Roma. Il suo pilota, un vero professionale che non vuole rogne, vede sul suo TCAS un avviso di aeromobile in vicinanza, il software del TCAS non sa bene cosa farne di un segnale "S" di un aliante in termica, e dà un advisory di virare bruscamente, ecc. Il pilota brontola, Merloni commenta al ministro, i giornali riportano la tragedia sfiorata. Per questa volta, passi. A settembre si ripete, questa volta magari con un sottosegretario in volo da Viterbo a Pescara. La caciara è grande, ENAC e ENAV additate dai giornali, "a quando il morto, che si aspetta per agire", ecc., basti ricordare i guai di quell'istruttore che passò vicino a Linate! A ottobre, tutti gli alianti vengono "rinchiusi" nella D-23 (si chiama così?) riservata agli alianti attorno a Rieti. Le nostre proteste vengono tacitate
con il solito "garantiamo sicurezza", anche se in realtà il problema era nato molto, molto prima: il software che sovrintende a questo sistema di anticollisione non fu mai scritto per un cielo pieno di alianti, ma il software, supercostoso e ancor più intoccabilmente certificato, non è modificabile per venire incontro alle nostre esigenze, per pochi utenti che seguono percorsi bizzarri (visto dal costruttore del TCAS, ovviamente). D'altronde l'uso del "S" sarà obbligatorio per tutti (chi si prende la responsabilità di autorizzarne lo spegnimento per gli alianti?), e sarà quindi
"visto" dagli altrettanto obbligatori TCAS degli aeromobili più grossi, e le cui istruzioni anticollisione, dopo la recente collisione sui cieli svizzero-tedeschi, credo siano diventate tassative per i piloti - ma il sistema automatico potrebbe semplicemente non "tollerare" gli alianti in termica - e indovinate chi dovrà mettersi da parte... spero solo che i miei timori siano infondati, che non abbia capito bene come funziona la combinazione transponder "S" e TCAS. Varrebbe la pena, se lo trovassimo, di far fare (FIVV?) fin d'adesso da un vero specialista uno studio "sistemico" di come funzionerà il tutto e, se dovesse essere plausibile quanto sopra, negoziare adesso le possibili soluzioni - dopo sarà troppo tardi. Probabilmente lo ha già fatto qualcuno in Germania, ma non ci conterei troppo. Forse la Filser, interessata a vendere i suoi "S", conosce qualcuno, o Luca Sartori
trova un'altra strada - ma quel "qualcuno", per esserci utile, deve capire come si comporterà il sistema complessivo in base al software dei suoi componenti, un tema molto difficile. Il primo lancio del razzo Ariane V fallì proprio per un imprevisto "collasso sistemico" di questa
natura dovuto al software - e in quell'ambiente non mancano certo gli esperti!

Alvaro

 

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Date: Thu, 27 Nov 2003 06:14:13 -0500
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Validità VP8

- Volo a Vela -

Message text written by Antonio Soffici [….]

Pensate un po' alla Peschges e ai vari VP6, VP8, a suo tempo pagati l'ira di Dio e ora senza assistenza: su Segelflug li danno via come stracci vecchi, e quasi nessuno li vuole comprare! In più la FAI li ha appena dichiarati fuorilegge per l'omologazione di record...

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I VP8 sono "fuorilegge" a partire dall'Aprile 2004 solo per i record mondiali. Valgono ancora per ogni altra prestazione riconosciuta dalla FAI, inclusi i Campionati Mondiali. Li adopero da molti anni, funzionano bene e senza alcuna manutenzione, e presumo che li userò ancora per molto tempo. Se si trovassero a buon prezzo, possono rappresentare un ottimo affare per chi avesse bisogno di un flight recorder: grazie per la segnalazione!

Alvaro

 

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Date: Thu, 29 Jan 2004 15:56:46 -0500
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Tassiamo lo spazio aereo controllato
- Volo a Vela -

Message text written by "gianni-mina\@libero" […]

… Concordo e sottoscrivo.Un totale spreco/abuso di spazio aereo controllato. Il CTR di Napoli parte da GND come quello di Amendola e siccome sono contigui di fatto costituiscono una diga che taglia in due l'Italia per il volo ULM. Non è possibile/credibile/logico che la TMA di Roma (spazio aereo A, solo IFR) si estenda a sud per più di 200Km fin sulla verticale di Salerno da 1,500 piedi. Che cosa ci dovrebbe fare un aereo di linea in IFR a 1,500 piedi su Salerno?!?!?! Scusate lo sfogo ma sta' cosa veramente mi infastidisce.
Ciao, Giovanni…

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Giusto, Giovanni, ma cosa potremmo fare? Forse qualcosa... La questione dello spazio aereo controllato è la più pericolosa in assoluto tra le tante che affliggono il volo sportivo. Il volume di aria sopra il terreno ("lo spazio aereo") è di fatto demanio pubblico, nel senso che non è accessibile alla proprietà privata: in questo aspetto è simile ad una spiaggia, che è pubblica, e che al massimo può essere in parte "concessionata" dallo Stato ad un privato.Lo spazio aereo non può essere "concessionato", ma pezzetti di spazio aereo possono essere riservati in modo esclusivo a certi tipi di traffico aereo allorquando lo Stato, in virtù di leggi e norme, lo ritenesse necessario. Eppure, quando parte di una spiaggia viene sottratta al godimento generale, per esempio con una concessione per realizzare un ristorante (oppure, se costruisco un hangar in un aeroporto demaniale), la collettività che non ha più accesso a quella parte di spazio pubblico viene giustamente "indennizzata" attraverso il canone di concessione dovuto allo Stato. Questo assicura che chi chiede la concessione si limiterà allo spazio necessario, nel senso che ha un chiaro incentivo
economico a non occupare più spazio di quanto gliene serva, perché lo pagherebbe inutilmente.
Oggi, nello spazio aereo le cose non stanno così. La limitazione dell'accesso generale allo spazio aereo, limitazione che avviene ogni qual volta si istituisce o allarga uno spazio aereo controllato, non prevede alcun indennizzo per la parte di pubblico che non può più accedervi, e quindi non c'è alcun incentivo a limitarne il volume. Questa, ovviamente, è una anomalia che andrebbe corretta.
Fino a relativamente poco tempo fa lo spazio aereo controllato era minoritario rispetto al totale, ma oggi non è più così, e questa crescente assegnazione gratuita di spazio aereo pubblico per usi principalmente lucrativi che escludono altri utenti deve essere trattata diversamente. Oggi, per l'uso dello spazio aereo controllato, si pagano ad Eurocontrol delle tariffe per il servizio di gestione, ma, per un principio generale di equità, si dovrebbe anche istituire una tassa di concessione per indennizzare i cittadini che non possono più liberamente accedere a tale spazio aereo controllato.
Questa tassa sarebbe a carico degli utenti che sfruttano quello spazio controllato, ed a favore dell'erario del paese al quale appartiene quello spazio aereo. In questo modo si tenderebbe ad una più equa ripartizione dello spazio aereo: lo Stato incassa dei soldi tassando Eurocontrol, il quale a sua volta si rivale sugli utenti, addebitandogli il servizio di controllo, come già fa oggi, e la tassa di occupazione. Questo incentiverebbe subito gli utenti principali, le linee aeree, a chiedere, per contenere i loro costi, una riduzione allo stretto necessario del volume totale dello spazio aereo controllato, facendo "dismettere" quello oggi inutilmente classificato come tale. Nel prossimo futuro lo spazio aereo europeo verrà gestito da un ente sovranazionale, che sarà ancora meno "vicino" agli interessi dei cittadini, anzi, in qualità di agenzia sovranazionale, sarà praticamente immune dai governi, parlamenti e TAR nazionali - ma, ricordando che la facoltà di tassare non è stata ancora "europeizzata" (anzi, si percepisce una chiara volontà di custodirla gelosamente a livello nazionale), si arriva alla imprevista conclusione che potrebbero essere proprio i ministeri delle finanze i migliori alleati degli sportivi dell'aria nella loro battaglia per limitare "l'esplosione incontrollata degli spazi aerei controllati".Il principio fondamentale da ripristinare è che L'ARIA E' DI TUTTI, e chi la vuole riservata per se deve indennizzare gli altri - come diceva giustamente Giovanni nel suo messaggio: che ci fa un volo IFR a 1500 piedi su Salerno? Nulla, gli rispondo, ma siccome non gli costa niente, non ha alcun interesse a preoccuparsi della faccenda. E' questo che dobbiamo cambiare, e se l'aviazione sportiva non verrà finalmente chiamata al tavolo dove si decidono gli spazi aerei controllati, non gli resterà altro che ricorrere a metodi fiscali per ottenere
una ripartizione meno iniqua nei suoi confronti. Un CTR con 20 km di raggio? Dai, facciamo pure 50 km, tanto non costa nulla... è per la sicurezza, naturalmente! Anche in IFR a 1500 gnd su Salerno... E' ora di smetterla, o smetteremo di volare.

Alvaro

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Date: Sun, 7 Mar 2004 18:00:51 -0500
From: Alvaro de Orleans-Borbon <ajob@compuserve.com>
Subject: VoloaVela Notam "d'Arrigo": il vero problema...

 

Message text written by "Fabrizio Paccara" <fabrizio.paccara1@virgilio.it> [...]

Ricevo e inoltro alla lista da Enrico Rossi "Enrico Rossi" <enricorossi@inwind.it>

Subject: Rieti e NOTAM pazzo!


A lista Volo a Vela
e p.c. Redazione periodico VOLARE


Cari Amici della lista ,desidero raccontarvi una cosa che ha dell'incredibile, e che può succedere solo nel nostro bel Paese. Finalmente trovo un Sabato libero per andare a volare a Rieti (oggi 6-3-04) quando vengo a sapere che l'aeroporto rimarrà chiuso totalmente per 4 giorni e più precisamente Sabato e Domenica 6e 7e Sabato e Domenica13 e 14 Marzo(NOTAM di classe A).A questo punto voi vi domanderete chissà quale grande evento ci sarà da dover garantire tutta questa sicurezza da tenere tutti a terra! forse una gara di acrobazia sul campo o ripetuti passaggi di F16 sul campo? Cari Amici purtroppo nulla di tutto ciò; il campo rimane e rimarrà chiuso in quanto 2 (diconsi 2!) DELTAPLANI partiranno da Guidonia per poi sorvolare il Terminillo e dintorni per cercare di effettuare il record di quota per quei mezzi volanti. La cosa più divertente è che mentre noi eravamo a terra a commentare l'ottusità di alcuni dirigenti ENAC ( per loro la massima sicurezza è tenere gli aerei a terra), tranqillamente i parapendii volteggiavano tra il Terminillo e le colline a Est del campo!!!!!. A mio modesto parere il notam doveva essere inteso e indirizzato agli organi di controllo del trafficoaereo per quanto riguarda il volo in IFR e all' aeroporto di Rieti per eventuale autorizzazione all'atterraggio, e magari un coinvolgimento dell' Aeroclub di Rieti e del Centrale e dell' Aeroclub d'Italia. Un' altra bella occasione manacata per propagandare il Volo in Italia .
Cosa ne pensate di tutto ciò?

un saluto

ENRICO ROSSI D8988



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Sono felice per il record di Angelo d'Arrigo. Invece, mi preoccupano molto alcune considerazioni di natura burocratica, legate alla nota chiusura dei tre aeroporti per vari giorni, e dello spazio aero sovrastante. Il volo di d'Arrigo, se ho ben capito, era costituito da un ULM che trainava un deltaplano. Secondo le norme attuali presumo che sarebbe normalmente limitato a 1000 ft agl, ed al di sopra, se autorizzato, verrebbe equiparato ad un normale traffico VFR. Salendo ancora, oltre la quota massima VFR, diventerebbe una specie di traffico IFR con
autorizzazione speciale - insomma, un volo sportivamente ammirevole, mediaticamente redditizio, ma aeronauticamente normale. Non sono un esperto di ATC, ma mi sembra che un notam di "avvertimento", come ne leggiamo spesso, sarebbe stato sufficiente, almeno per lo spazio aereo VFR. La mia preoccupazione nasce qui: l'autorità competente ha invece deciso di chiudere del tutto lo spazio aereo, per un'area la cui vastità non sembra aver alcuna ragionevole connessione con le necessità di quel volo...

...eppure, non è successo niente! Salvo che qualcuno mi spieghi il contrario, mi sembra che non fosse affatto necessario chiudere quello spazio aereo - ed il vero problema consiste nel fatto che, invece, sia stato chiuso, e che questo sia avvenuto senza alcuna conseguenza. Se i nostri enti di rappresentanza, l'AeCI, l'AOPA, la FIVV, non sapranno reagire tempestivamente in modo adeguato, verificando seriamente la consistenza tecnica e la liceità
amministrativa di questa decisione, e, se del caso, contestandola nelle sedi opportune, il futuro amministrativo
del nostro volo sportivo è proprio buio - ed in buona parte per la nostra costante passività. Con il volo di d'Arrigo chi controlla lo spazio aereo ha potuto verificare che una chiusura dello spazio aereo, avvenuta senza gravi ed urgenti motivi di interesse pubblico, può essere decisa senza dover renderne conto a nessuno, e senza che nessuno contesti il danno arrecato agli altri utenti di quello spazio aereo, costretti a rimanere a terra. Questa, per me, è la vera (e pericolosa) scoperta del bel volo di d'Arrigo, certamente al di là di ogni sua intenzione.


Alvaro

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