In questo quadro di un certo perido della storia di Rimini,
il testo si presta a due letture, con i corsivi o senza, il protagonista,
quasi fosse una figura astratta e solo spettatore di se stesso, non cita mai
il suo nome e quello dei suoi famigliari, semplicemente si racconta nel mondo
parallelo che erano per lui le vacanze estive.
Uno sdoppiamento come se, quasi non fossero esistiti nella sua vita gli altri
periodi dell'anno, se non citati attraverso una fredda cronaca degli avvenimenti
che si succedevano tra un'estate e l'altra, giusto per inquadrarne il periodo
storico.
Le vicende sono concentrate in tempi non poi così lontani arroccati
intorno alla metà del secolo scorso, dove nella realtà di Rimini
e nel caos inteso in senso filosofico, si concretizza un microcosmo del protagonista
che è il tramite dei luoghi e dei personaggi tutti raccontati nel realismo
dei ricordi e che sono stati i veri attori di quegli anni.